Ieri ero a un corso di aggiornamento, 14,30-18,30, roba da suicidio se si considera che quelle quattro ore andavano ad aggiungersi a
cinque ore di lezione, ai compiti da correggere, alla cena da preparare, all’altro
(pallosissimo) corso di aggiornamento di due giorni fa.
Beh, non è stato un corso di “aggiornamento”, nel senso che
in quattro ore ho imparato quel che non avevo mai imparato, ma neppure lontanamente immaginato, in cinque anni di
liceo, quattro di università, trenta di insegnamento. Mi si sono aperti mondi,
ribaltati orizzonti, sconvolte certezze. Non vedo l’ora di sperimentare, di
applicare, di provare. Entusiasmo, incredulità.
Ci si può sentire giovani a cinquantacinque anni? Risposta: “sì”.
E poi stamattina sono venuti a trovarmi due “ex”. Succede
spessissimo, ci sono abituata, ma ogni volta è una sorpresa, un tuffo al cuore.
In realtà non ci sono abituata per niente, e ogni volta vorrei abbracciarmeli
senza fine, e piangere di ricordi e di tenerezza.
Insomma, non sono per niente sicura di voler andare in
pensione.
Nessun commento:
Posta un commento